Phil Lynott: biografia, vita privata e curiosità sul bassista e leader dei Thin Lizzy, la formazione irlandese che ha fatto la storia dell’hard rock.
L’Irlanda del rock non è solo quella degli U2. Prima che la band di Bono esplodesse come uno dei fenomeni mondiali più grandi nella storia del genere, a Dublino e dintorni c’era una band che riempiva il cuore d’orgoglio: i Thin Lizzy del carismatico e indimenticabile Phil Lynott. Andiamo a scoprire insieme le curiosità sulla carriera e la vita privata di questo artista straordinario, un eroe per tutti gli amanti della musica hard rock.
Chi è Phil Lynott: biografia
Philip Parris Lynott nacque a West Bromwich, in Inghilterra, il 20 agosto 1949 sotto il segno del Leone. Figlio di un uomo originario di Georgetown, nella Guyana britannica, e di una donna irlandese, Philomena Lynott, crebbe solo con la madre, in quanto il padre abbandonò la famiglia quando a tre settimane dalla sua nascita.
Da neonato venne portato dalla signora Phillys a Dublino, e qui visse in casa della nonna Sarah, stringendo un forte legame con entrambe le donne. La sua infanzia e la sua adolescenza non furono semplici. Nella Dublino bigotta degli anni Cinquanta e Sessanta, la sua origine ‘mezzosangue’ e la mancanza di un padre lo mettevano automaticamente in cattiva luce.
Ad aiutarlo in una condizione così difficile, oltre all’affetto della madre e della nonna, furono i suoi idoli di gioventù: gli eroi dei film western, ma anche le icone della musica come Elvis Presley e Jimi Hendrix. Negli anni scolastici strinse amicizia con il batterista Brian Downey e insieme fondarono una band, i Black Eagles. Dopo poco tempo però Phil venne preso come cantante in un gruppo molto famoso localmente, gli Skid Row (da non confondere con l’omonima band americana).
Fu all’interno di questo gruppo che imparò a suonare il basso. E fu sempre all’interno di questo gruppo che conobbe il chitarrista Gary Moore, con cui tra alti e bassi ebbe un rapporto d’amicizia solido che darà vita alle migliori composizioni della sua carriera.
Quando gli Skid Row gli diedero il benservito, Phil non si arrese e fondò, dopo aver incontrato il chitarrista Eric Bell, un gruppo tutto suo: i Thin Lizzy. Era il 1969. Con lui nella band volle anche il suo amico Downey alla batteria, e ai tre si aggiunse l’organista Eric Wrixon. La loro prima incisione fu il singolo The Farmer, del 1970, ma a la notorietà internazionale arrivò solo con la cover di un brano tradizionale irlandese, Whiskey in the Jar, nel 1973.
La carriera della band da questo momento in poi fu un andirivieni di successi, grazie al loro sound solido e alle liriche poetiche ma semplici di Phil, che raccontava di vita vera, un po’ romantica e un po’ solitaria, ispirato soprattutto dalle dure esperienze della propria esistenza. Tra i loro più grandi successi ricordiamo brani come Jailbreak o The Boys Are Back in Town:
Nel 1980, ancora nel pieno del successo della band, Phil scelse di iniziare una carriera solista, e debuttò con l’album Solo in Soho, capace di entrare nella top 30 britannica. Tra i singoli tratti da questo disco si evidenziò in maniera particolare King’s Call, omaggio a Elvis con la collaborazione di Mark Knopfler. Dopo un secondo album che ebbe minor eco, Phil tornò a concentrarsi sulla band. Ormai però il momento d’oro era passato e nel 1984 i Thin Lizzy si sciolsero. Iniziò così la fase peggiore della sua vita.
I suoi ultimi importanti prodotti negli anni Ottanta, al di là del pallido riscontro ottenuto dal suo nuovo progetto Grand Slam, furono così le collaborazioni col vecchio amico Gary Moore, con cui suonò in capolavori come Out in the Fields e Parisienne Walkways.
La morte di Phil Lynott
Gli ultimi anni della vita di Phil furono contrassegnati dalla solitudine e dall’isolamento, ma anche e soprattutto dalla dipendenza tragica da alcol e droghe. Quando, in seguito a quello che sembrava un banale attacco influenzale, la madre Phyllis accorse da lui per curarlo, si rese conto della sua tossicodipendenza, che aveva sempre nascosto, e scoprì anche che era malato di epatite.
Ma ormai Phil era deciso a vivere lontano da tutto e tutti, e passò le feste natalizie del 1985 in completa solitudine. La notte di Natale venne però ricoverato d’urgenza presso l’ambulatorio di Salisbury, in Inghilterra, per un’overdose di eroina. Per qualche giorno sembrò riuscire a combattere, ma fu un’illusione. Un‘insufficienza cardiaca e renale, figlia dell’intossicazione del sangue e del fegato, lo portò via a questo mondo il 4 gennaio 1986. Aveva 36 anni.
Phil Lynott: la discografia in studio da solista
1980 – Solo in Soho
1982 – The Philip Lynott Album
La vita privata di Phil Lynott: moglie e figli
Phil Lynott sposò Caroline Crowther, figlia di un volto noto della televisione, nel 1980, dopo aver già avuto da lei una figlia, Sarah, nata il 19 dicembre 1978. Poco dopo il matrimonio, il 29 luglio 1980, nacque anche la loro secondogenita, Cathleen.
Phil avrebbe desiderato essere un padre presente e aver cura della sua famiglia, per non ripetere l’errore commesso dal suo di genitore. Ma la vita d’artista, gli amici, i tour in giro per il mondo e gli eccessi lo portarono inevitabilmente a essere assente. La situazione difficile portò la moglie a lasciarlo definitivamente verso la metà degli anni Ottanta, causandogli un dolore da cui non si riprenderà più.
Sai che…
– Phil Lynott era alto 1 metro e 85.
– Celebre quasi quanto lui è la statua di Phil Lynott eretta a Dublino nel 2005 su Harris Street. Un monumento divenuto in breve tempo una grande attrazione turistica.
– Ebbe modo di conoscere il padre solo sul finire degli anni Settanta, quando ormai era un artista famoso.
– Dov’è sepolto Phil Lynott? Nel cimitero di St. Fintan a Sutton, vicino Dublino.
– Tra i tanti omaggi ricevuti dopo la sua morte c’è anche uno splendido brano del 2004 degli Europe, Hero, dall’album Start from the Dark.